CHI SIAMO
L’Associazione
Il Comitato territoriale "Arcigay del Trentino" è un'associazione di promozione sociale che opera per costruire una società laica e democratica in cui le libertà individuali e i diritti umani e civili siano riconosciuti, promossi e garantiti senza discriminazioni fondate su orientamento sessuale, identità di genere e intersessualità o ogni altra condizione personale e sociale. Il Comitato aderisce ad Arcigay Nazionale, ad ARCI e alla Federazione ARCI.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Shamar Droghetti: presidente
Lucrezia Michelotti: vicepresidente
Nicola Gretter: tesoriere
Alice Fronza: consigliera
Enrico Dal Fovo: consigliere
Paolo Carli: consigliere
Deleghe esterne al Direttivo:
Eris Ferrari: delega alle politiche trans
Francesco Parente: delega sport
Le origini
Il circolo Arcigay di Trento (anzi, "Arci gay" all'epoca!) nasce formalmente il 19 gennaio 1994 con sede a Villa Lagarina, sopra la discoteca Maurice, prima discoteca gay in Trentino. A fondare l'associazione sono Alessandro Fumanelli (che sarà anche il primo presidente), con Flavio Conci, Marco Foletti, Vincenzo Vaino, Alberto Battarelli, Maddalena Pegoretti e Walter Wegher. Assieme a loro altri "pionieri", come William Belli, Veronica Conci, Terzo Molari, Vittorino Panzani e Camillo Nardelli.
Già in precedenza, nel corso degli anni Ottanta, la comunità LGBTI+ trentina aveva cercato di costruire una propria identità, frequentando le iniziative organizzate in altre città italiane e costituendo il gruppo informale "Le lucciole".
Il trasferimento a Trento
Dopo circa un anno, la sede viene trasferita a Trento nei sotterranei del primo bar gay della città, il Piccadilly di via Suffragio. Lì si svolgono le prime riunioni del direttivo e si decidono le prime azioni da intraprendere.
Nel 1995 cominciano i primi cineforum a tematica gay, lesbo, trans in collaborazione con l'associazione universitaria A.S.U.T. In quell'anno l'associazione organizza il primo dibattito sul tema dell'omosessualità con Franco Grillini, presidente dell'Arcigay nazionale, ed esponenti politici locali trentini e bolzanini.
Nell'autunno del 1996 Arcigay ottiene dal Comune di Trento, insieme ad altre associazioni culturali e sociali, una sede collettiva in Piazza Mostra, sopra l'allora Galleria Civica. Alla serata di inaugurazione partecipano un'ottantina di persone gay, lesbiche e trans.
Lo statuto dell'associazione prevedeva che il direttivo fosse rinnovato ogni anno. Ad Alessandro Fumanelli succede quindi Terzo Molari, seguito poi da Enrico Oliari. Oliari, che rimarrà in carica 3 anni, riesce a dare grande visibilità all'associazione. Collabora con una radio bolzanina proponendo una trasmissione a tematica LGBTI+ e fa nascere la rivista "il Dis/eguale". In quegli anni viene creata anche una casella postale e il “telefono amico” attivo dal 1994 al 1998.
È nella sede di Piazza Mostra che nascono le iniziative di sensibilizzazione che vengono proposte in quegli anni alla cittadinanza trentina: presentazioni di libri, cineforum, dibattiti e un incontro con Paola Dall'Orto, all'epoca presidente dell'Agedo.
Dalla città ai territori
Nella seconda metà degli anni Novanta, Arcigay del Trentino si impegna a portare le proprie iniziative nelle valli, ad esempio a Taio, Tassullo, a Rovereto. A Daiano, Riva e Dro vengono invece organizzate feste LGBTI+ che richiamano persone dal Veneto, dalla Lombardia, dall'Alto Adige e dall'Austria.
Nel 2000 la sede del circolo Arcigay si trasferisce in via Veneto, in una spazio concesso in comodato dal Comune e condiviso con Arcilesbica del Trentino. In questi anni proseguono e si approfondiscono i rapporti con le altre associazioni del territorio e in particolare con la L.I.L.A. Presidente di Arcigay del Trentino è Michele Beozzo, che rimane in carica per due anni, sostituito poi da Michele Roner.
Il Roma World Pride e il nuovo nome
Il 2000 è anche l'anno del World Pride di Roma. Il comitato di Trento partecipa in massa alla manifestazione dell'8 luglio e decide di fissare quel momento adottando quella data come nome del circolo (che da quel momento e fino al 2016 si chiamerà per l'appunto "8 luglio - Circolo Arcigay del Trentino".
Negli anni successivi proseguono le collaborazioni: a livello nazionale con il Genova Social Forum nel luglio 2001 e con il Firenze Social Forum nel 2002; a livello locale con la costituzione della Rete locale trentina di Lilliput. Arcigay partecipa poi alla stesura del nuovo statuto della città di Rovereto in chiave anti-discriminazione. Assieme all'amministrazione della città della Quercia lavora per l'istituzione del registro delle unioni civili, senza però raggiungere il risultato.
In questi anni si irrobustiscono i rapporti con Arcilesbica, assieme alla quale vengono organizzate la maggior parte delle iniziative, e con Centaurus - Arcigay Bolzano. Sono gli anni delle serate LGBTI+ alla discoteca Melody di Laghetti di Egna, una formula che riesce a richiamare persone da tutta la regione.
Una nuova casa in Largo Nazario Sauro
Nell'autunno 2004 la sede dell'associazione si sposta in Largo Nazario Sauro, in una stanza messa a disposizione dal Comune e condivisa con Arcilesbica. Arcigay del Trentino diventa Comitato provinciale, con un nuovo statuto che garantisce l'autonomia organizzativa e gestionale dell'associazione.
Nel 2005 diventa presidente Stefano Cò. Prosegue la battaglia politica per il riconoscimento della dignità e dei diritti delle coppie LGBTI+, coronata nel 2007 dall'istituzione del Registro delle Unioni Civili presso il Comune di Trento. Dalla collaborazione con altre realtà del territorio nasce poi "UniverInversi", la rassegna di eventi organizzata annualmente in occasione della Giornata Internazionale contro l'omo-bi-transfobia.
Sono tante le iniziative promosse in questi anni:
una mostra sull'omocausto durante la Giornata della Memoria
seminari sulla religiosità delle persone LGBTI+ in collaborazione con le comunità protestante e valdese
volantinaggi nelle strade e nelle piazze
cineforum al CSO Bruno, alla Circoscrizione S. Giuseppe - S. Chiara e poi al cinema Astra
assemblee d'istituto in numerose scuole trentine
il teatro dell'oppresso con la compagnia di Verona "Il dado"
Proseguono anche le presentazioni di libri a tematica LGBTI+, con, fra gli altri, Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, Gianni Di Martino, scrittore e storico del movimento gay, Piergiorgio Paterlini, scrittore e giornalista, autore del fondamentale per la cultura gay italiana "Ragazzi che amano ragazzi", Stefano Bolognini, dell'ufficio stampa dell'Arcigay, Bert D'Arragon e Maura Chiulli, responsabili cultura per Arcigay nazionale, Pier Maria Bocchi, critico cinematografico, collaboratore di riviste di cinema e autore di un libro sul "Cinema Queer", Giorgio Ghibaudo, del Comitato di Torino.
Continua anche l'organizzazione di serate nei principali locali del Trentino, come la discoteca Rosalpina di Villazzano, il disco-pub Lidò di Caldonazzo, l'Eye Disco Club, il Trent8 e il Gasoline di Trento.
Il lavoro con le istituzioni ha permesso poi di ottenere nel 2010 l'approvazione di un ordine del giorno/mozione del Comune di Trento contro le discriminazioni e sulla giornata contro l'omo-bi-transfobia. L'impegno del Comune si è poi concretizzato a partire dal 2012 nel sostegno costante alla Giornata del 17 maggio e ai suoi eventi.
Il Firmalove e la legge di iniziativa popolare contro l'omo-bi-transfobia
Nel 2012, dopo un anno come vice, è eletto presidente Diego Ammirabile. Il nuovo presidente si dedica, in particolare, a promuovere la socializzazione delle persone LGBTI+, specie fra i più giovani, e rilancia i progetti nelle scuole.
Proseguono a livello locale le iniziative di dibattito sulla legislazione contro le discriminazioni, sulle coppie LGBTI+ e sull'omo-bi-transfobia. Alcuni appuntamenti sono organizzati con gli studenti di Giurisprudenza dell'E.L.S.A. Si avvia in questi anni anche la collaborazione con il Centro Studi interdisciplinare di genere della Facoltà di Sociologia (oggi Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale).
Nell'autunno del 2012, insieme ad Arcilesbica "L'Altra Venere" viene promossa una raccolta firme a sostegno di una legge provinciale di iniziativa popolare contro l'omofobia e la transfobia, scritta con l'avvocato e ricercatore, esperto a livello europeo di tematiche LGBTI+, Alexander Schuster.
In pochissimi mesi il comitato "Firmalove!" ha raccolto oltre 7.000 firme e la legge è stata portata in discussione in IV Commissione da Paolo Zanella, primo firmatario, che ha assunto nell'aprile del 2013 la presidenza dell'associazione. La linea politica del nuovo direttivo prevedeva:
una stretta collaborazione con Arcilesbica del Trentino, la cui presidente, Michela Papette, è entrata nel consiglio direttivo stesso;
l'organizzazione di importanti eventi culturali, come la settimana di eventi contro l'omofobia "Liberi e libere di essere" con la partecipazione della filosofa Michela Marzano;
la collaborazione/pressione con/sulle forze politiche locali per portare all'approvazione la legge di iniziativa popolare contro omo e transfobia.
Il percorso della legge di iniziativa popolare, pur forte del sostegno dei 7.000 cittadini e cittadine che hanno firmato la proposta, è irto di ostacoli: da una parte l'ostruzionismo cieco e insensato delle minoranze, dall'altra la scarsa convinzione con cui una parte della maggioranza supporta il provvedimento. La proposta di iniziativa popolare viene dapprima unita a un disegno di legge a firma del consigliere Pd Mattia Civico e poi trasformata in una mozione che impegnava la Giunta solo per la legislatura in corso. In quella forma viene approvata nel maggio del 2016.
Il 2013 vede anche la nascita del Gruppo Rainbow di Trento, seguito dalla nascita del Gruppo Giovani “Oltre le mura” nel 2014.
Svegliatitalia: verso le unioni civili
Contemporaneamente si moltiplicano in Italia le manifestazioni a favore della legge sulle unioni civili, che arriva nell'aula del Senato a febbraio 2016 con un DDL firmato dalla senatrice del PD Monica Cirinnà.
Anche Trento fa la sua parte, con una manifestazione il 23 gennaio di quell'anno a cui partecipano oltre 1.000 persone.
La legge, inizialmente supportata da una maggioranza trasversale che comprendeva parlamentari del Movimento 5 stelle, viene poi approvata con i soli voti dei partiti di governo e con lo stralcio della stepchild
Nel 2016 il panorama LGBT+ trentino vede un primo tentativo aggregativo della comunità Trans con la nascita dell’Associazione Phoenix. L’associazione promuoveva eventi assieme ad Arcigay del Trentino ed Arcilesbica - l’altra Venere.
Sempre nel 2016 nasce il comitato territoriale di Agedo: Agedo del Trentino e successivamente, nel 2017, Famiglie Arcobaleno ha un suo referente regionale sul territorio provinciale e regionale.
La collaborazione tra Arcigay del Trentino, Agedo del Trentino e Famiglie Arcobaleno diviene con il passare degli anni molto stretta al punto da venire anche conosciute come “le tre sorelle”.
9 giugno 2018: il Dolomiti Pride
Nell'autunno del 2017, il direttivo di Arcigay del Trentino lancia pubblicamente l'idea di portare il pride a Trento.
Da alcuni anni i pride in Italia hanno assunto la forma dell'Onda Pride: non un unico corteo nazionale, ma tanti cortei in numerose città italiane. La nostra regione non aveva però ancora mai ospitato una manifestazione di questo tipo.
La macchina organizzativa si avvia quindi già a fine 2017, con gli incontri al Comune di Trento per individuare la data per la manifestazione.
Durante i mesi che precedono la parata, si svolgono in tutta la regione (nelle città di Trento e Bolzano, ma anche nelle valli più periferiche) oltre 80 eventi in preparazione al pride. Incontri pubblici, presentazioni di libri, cineforum, dibattiti mostre e momenti di spettacolo.
Suscita numerose polemiche la scelta della Giunta provinciale di Trento di negare il patrocinio al Dolomiti Pride, adducendo motivazioni pretestuose che la cittadinanza trentina mostra di non condividere. A fronte del diniego della Provincia di Trento, saranno numerosissime le istituzioni che concederanno invece il patrocinio, a volte attivandosi autonomamente per farlo. Fra queste la Provincia di Bolzano, i comuni di Trento, Bolzano e Merano, le Università di Trento e Bolzano.
Il 9 giugno la partecipazione al corteo è massiccia, con oltre 10.000 persone che sfilano per le strade della città. Il corteo termina al parco "Fratelli Michelin", in zona Le Albere, dove si svolge la grande festa con i discorsi ufficiali e oltre 20 artisti sul palco.
Ottobre 2018: Lorenzo De Preto è presidente
Nell'autunno del 2018, Arcigay del Trentino torna a congresso. Il nuovo direttivo è composto da Lorenzo De Preto (presidente), Valeria Occelli (vicepresidente), Nicola Gretter, Daniele Santuliana (poi sostituito da Alberto Battarelli) e Vittorio Bonino (poi sostituito da Shamar Droghetti).
La mozione approvata dal congresso ("L'arcobaleno sopra il Trentino") impegna Arcigay del Trentino a lavorare su diversi fronti: salute, famiglie, scuola e formazione, giovani e senior, università e lavoro, donne
identità di genere, queer e non binarismo, cultura e socializzazione, supporto e orientamento, periferie, migranti, rapporti con le istituzioni, carceri, sex worker e disabilità.
Assemblea 2021: Shamar Droghetti è eletto presidente. Lucrezia Michelotti vicepresidente
Sabato 9 ottobre negli spazi messi a disposizione da Impact Hub Trentino, si è svolta l'assemblea ordinaria 2021 di Arcigay del Trentino. Nel corso dell'assemblea, è stato rinnovato il consiglio direttivo dell'associazione, con la nomina a presidente di Shamar Droghetti, affiancato dalla vicepresidente Lucrezia Michelotti. Entrano nel consiglio direttivo anche Nicola Gretter, Alice Fronza, Alberto Battarelli (poi sostituito da Enrico Dal Fovo) e Paolo Carli.
I primi mesi del 2022 vedono la nascita del Gruppo Sport, mentre sul finire del 2022 nasce il Gruppo Trans+ di Arcigay del Trentino per la volontà di offrire uno spazio sicuro in città che ambisca a fare politica attiva sul territorio atta a migliorare la qualità di vita della comunità Transgender.
3 giugno 2023: la seconda edizione del Dolomiti Pride
Mesi di lavoro e impegno, un grande sforzo collettivo per riportare a Trento quello che per la comunità Lgbtqia+ è il momento fondante nella lotta per i diritti e la visibilità.
Decine di eventi di avvicinamento, migliaia di ore di riunioni, tanti giorni e tante notti trascorse a organizzare, pianificare, costruire. E la risposta è andata addirittura oltre le aspettative: non solo le più di 10mila persone che sabato 3 giugno sono scese in strada a Trento a suon di musica e orgoglio; non solo le 14mila persone che hanno affollato la Pride Square tra venerdì pomeriggio e la tarda notte di sabato; ma anche le quasi 200 persone volontarie che hanno collaborato agli allestimenti, alla logistica, ai servizi, alla sicurezza, alla comunicazione e all’accessibilità del pride.
La straordinaria partecipazione al Dolomiti Pride 2023 testimonia l’impegno dell’intera comunità trentina per una battaglia che è sempre più patrimonio condiviso,a dispetto di resistenze e discriminazioni che permangonoall’interno delle istituzioni.